
Entra in campo caracollando, con un asciugamano sulla spalla, le cuffiette rosa premute sugli orecchi e lo sguardo torvo che scannerizza le tribune. Quando piazza un servizio ai 210 all’ora, o uno schiaffone supersonico di diritto allarga le braccia e recita da Messia di se stesso. Poi ride, s’incazza, borbotta maledizioni, scherza con i “Fanatics” […]