Al caporal maggiore Ferrari piace tanto il tiramisù, e sa anche cucinarlo, ma quando si tratta di dare la carica all’Italia ci rinuncia volentieri. Senza mai perdere la dolcezza – e la tenerezza, come direbbe Che Guevara – ma sfoderando una grinta da guerriera. Sì, perché il caporale Ferrari di nome fa Vanessa ed è la ginnasta-meraviglia che ai Mondiali di Nanning ha trascinato l’Italia ad un favoloso 5° posto nel concorso generale dietro Usa, Cina, Russia e Romania, il miglior risultato di sempre per le azzurre dopo il 4° posto di Stoccarda nel 2007 (da Il Corriere dello Sport). Già sette anni fa Vanessa era in squadra, campionessa uscente nell’individuale e regina d’Europa. Oggi, a 24 anni, è sempre la stessa entusiasmante macchina da guerra, capace di giocarsi in un pugno di giorni tre finali: guidando la squadra, incoraggiando le esordienti, addirittura “truccando” le sue compagne di squadra – come è accaduto alla Golden League – perché fra i tanti hobby della vulcanica Vanessa il make-up è quello che vorrebbe coltivare in maniera professionale. Anche lì, del resto, servono nervi saldi e mano ferma: doti da fuoriclasse. «In realtà all’inizio avevao le gambe un po’ deboli – ha sorriso ieri – perché ero ancora stanca per la qualificazione di lunedì, ma già dopo la trave mi sono sentita meglio: infatti poi è andata via liscia». Liscia e semplice, ma solo in apparenza, perché dietro il make-up da bambolina e i gesti perfetti con cui Vanessa riesce ancora a far trattenere il fiato al mondo c’è una disciplina militare degna dell’Esercito, il corpo a cui appartiene. Dieta ferrea – carne, legumi, frutta e verdura – e tutte le mattine quattro ore di allenamenti al Pala Algeco di Brescia – 2 ore e mezzo sugli attrezzi, il resto dedicato alla coreografia insieme alla ex ginnasta Veronica Calini -, qualche volta una sessione anche il pomeriggio sempre sotto la guida di Enrico Casella, ex rugbista, ingegnere nucleare e direttore tecnico della nazionale che la segue da quando Vanessa, a 7 anni, per la prima volta si affacciò in palestra alla Brixia di Brescia. Insieme a lui “Vany” ha creato l’esercizio che, proprio come il “movimento Cassina” in campo maschile, porta il suo nome, il “Ferrari”: un salto con una rotazione di 360° sull’asse longitudinale che va eseguito raggiungendo la posizione ad anello, con le gambe sul capo. Il (poco) tempo libero Vanessa lo passa invece insieme al suo fidanzato, Andrea Cingolani, anche lui nazionale di ginnastica, aviere scelto dell’aeronautica militare che Vanessa quando può trascina a ballare (altra sua grande passione, insieme al disegno). Del clan Ferrari fanno poi parte papà Giovanni – che è con lei in Cina -, mamma Galia Nikolova (che è bulgara) da tempo separati, i fratelli Ivan e Michele, anche loro sportivi tosti: il primo ama il pugilato, il secondo il rugby. E poi Silvia e Giulia, le amiche del cuore che hanno fondato il ‘Team Sweetie’, il fan club di Vanessa. Una vita per la ginnastica, la Vany. con una capacità unica di sfornare ancora a 24 anni performance da urlo – ieri oltre il 14 in tutti gli esercizi – e un obiettivo ben chiaro: disputare in Brasile nel 2016 la terza Olimpiade e vendicare quell’amarissimo 4° posto nel corpo libero a Londra 2012. Per riuscirci nel 2015 bisognerà finire fra le prime 8 squadre a Glasgow, ma ora è tempo di pensare al concorso individuale di Nanning. «Se avessi un punteggio decente alla parallela potrei ancora giocarmi una medaglia nell’all-around – ha spiegato Vanessa – invece dovremo fare delle valutazioni, 12 esercizi in una settimana sono tanti. E il 13°, la finale al corpo libero, è il più importante. Domenica voglio dare il meglio, salirò in pedana per divertirmi, e soprattutto per dimostrare che non sono da meno di americane, russe e rumene». Il tiramisù, per ora, può aspettare.
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