Lasciate perdere lo stile, l’eleganza, la classe. I risultati. Considerate questo di Roger Federer, l’ex-numero 1 del mondo che oggi alle 15 si gioca la sua nona finale di Wimbledon sul Centre Court: dall’ultima volta che si è giocato uno Slam senza di lui è passato un secolo (da Il Corriere dello Sport).
Era il Novecento, Novak Djokovic, il suo avversario di oggi, giocava fra i bambini. La prima volta che capimmo che era grande fu qualche anno dopo, nel 2001, il lampo contro Sampras nei quarti, le nuvole che migravano sul centre Court come stelle comete: eccolo, è lui il nuovo Messia. Non una meteora: un sole. Poi nello Slam se l’è giocata, e vinta, contro Agassi, Hewitt, Roddick, soprattutto contro Nadal. Negli ultimi due anni ha stentato – se si può stentare da numero 4 del mondo… – oggi per la 35esima volta si ritrova davanti Novak Djokovic. Un’altro che da piccolo si era promesso il n.1, e che se l’è anche mantenuto. Nole si è svezzato fra le bombe che squarciavano la ex-Jugoslavia, Roger nella periferia chic di Basilea facendo a pugni con un carattere da primadonna, oggi la loro è una guerra (di classe) che ha in palio conquiste diverse. Federer ha già vinto tutto (o quasi), si batte per un posto ancora più lucido nella storia. Nole vuole mordere il presente, riprendersi il n.1, superare Nadal in classifica. Vincere il diritto a conquistarsi, un giorno, il diritto a confrontarsi con il Genio. «Djokovic? La nostra è sempre stata una rivalità “cool”», sorride Federer, che vincendo oggi si porterebbe a casa l’ottava coppa a Wimbledon, una razzia inedita persino per le 128 edizioni del Torneo. «Non siamo arrivati nel circuito insieme, quando Nole ha iniziato a vincere nello Slam io ero già lì. Ma devo dire che mi è sempre piaciuto giocare contro di lui». Nei “major” con oggi si sono incontrati 12 volte, un record assoluto (che Djokovic detiene due volte, anche insieme a Nadal), ma questa sarà soltanto la seconda finale. La prima la vinse Roger nel 2007 agli Us Open, ma Djokovic aveva appena 20 anni e non aveva vinto ancora nessuno dei suoi 6 Slam.
«Quello che ha fatto Roger riuscendo a tornare in finale a Wimbledon è pazzesco – ha detto il serbo dopo la semifinale vinta contro Dimitrov – ma ha avuto match relativamente semplici (uno stanco Wawrinka nei quarti, un Raonic inceppato in semifinale, ndr). Dall’altra parte della rete stavolta ci sono io, e voglio vincere». Federer, che punta al 18esimo Slam in totale, è a secco da Wimbledon 2012, Djokovic ha perso tre delle ultime quattro finali Slam che ha giocato, non alza una coppa dagli Australian Open del 2013. A Wimbledon ha vinto già nel 2011, contro Nadal, ma perso nell’unico precedente qui contro Federer, nelle semifinali del 2012. Il loro sarà anche un confronto fra due grandi Giardinieri del passato, il coach di Federer, Stefan Edberg, e quello di Djokovic, Boris Becker. Finora la battaglia l’ha vinta Edberg, che qualche giorno fa palleggiando con il suo allievo in allenamento faceva impressione per come riusciva a reggere il ritmo. Federe, del resto, ha 32 anni e 332 giorni, può diventare il più anziano vincitore a Wimbledon dell’era Open, come finalista solo il 39enne Rosewall nel ’74 fece meglio di lui. Se c’è qualcuno nel tennis che per un istante può fermare il Tempo, è Roger Federer. Il posto giusto per farlo è Wimbledon.
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