Nico vince, Lewis frigge. La Mercedes gongola, e insieme si preoccupa. Già perché il secondo trionfo in tre gare di Rosberg, il terzo dall’inizio della stagione, colto allo Spielberg davanti al tesissimo compagno di squadra, sta mandando fuori giri Hamilton e Toto Wolf se con una mano lucida i trofei accumulati fin qui, con l’altra si gratta la testa, preoccupato che la ribollente situazione della sua coppia non finisca per surriscaldarsi in eccesso (da Italiaracing). «La nostra priorità e lasciare che Nico e Lewis si sentano liberi di gareggiare fra di loro – ha detto il direttore esecutivo della Mercedes in Austria – perché competono a così alto livello e sono così vicini che non vogliamo assolutamente interferire o manipolare le cose dall’esterno. Però abbiamo notato che la trasparenza all’interno del team ne sta soffrendo un po’, e non vogliamo che questo finisca per danneggiarci».
Eh sì, perché l’ascia di guerra sepolta dopo Monaco sta già di nuovo riaffiorando. E se nella prima parte della stagione dall’esterno molti si preoccupavano di quanto le provocazioni psicologiche dell’inglese avrebbero potuto incrinare le sicurezze del tedesco, ora le parti sembrano rovesciate. Anche in Austria Rosberg si è dimostrato sereno, lucidissimo, spietatamente efficiente, mentre Hamilton ha dimostrato tutto il suo nervosismo già nelle qualifiche, con due erroracci da matita blu. E anche in gara, dopo una grande partenza che l’ha portato in un baleno dalla quinta fila al 2° posto,
il genietto di Stevenage si è dovuto arrendere al ritmo del rivale, che così ha allungato a 29 punti il vantaggio nella classifica di campionato. «C’è sempre una lezione da imparare – ha sorriso amaro Hamilton – e poi mi consolo pensando ai punti che ho perso per colpa di guai meccanici. Di buono c’è che ho saputo tenere un buon ritmo per tutto il weekend, anche se non sono riuscito a capitalizzarlo. Ma sono giornate come queste che ti motivano ancora di più. Ora non vedo l’ora di correre a Silverstone con il miglior ‘pacchetto’ che abbia mai avuto.». Eh, sì, Silverstone, il circuito di casa, dove incassare un’altra batosta da Rosberg brucerebbe davvero tanto. La preoccupazione della dirigenza di Stoccarda è che sull’altare della battaglia interna venga sacrificato lo scambio di informazioni necessario a far crescere ancora il team e respingere gli attacchi che sono arrivato a Montreal dalla Red Bull e in Austria dalla Williams. «Non vogliamo che ci sia nessun ‘insabbiamento’ – ha ribadito Wolff – perché più procederà la stagione più la lotta fra noi e gli altri si farà serrata». E il ripetersi in Storia dei problemi di surriscaldamento che avevano già tormentato le Mercedes in Canada è un ulteriore segnale di preoccupazione per i tedeschi (lo stesso Wolff ha ammesso che non se lo aspettava). Sette motori Mercedes fra i primi 10 nell’ordine di arrivo rappresentano una vittoria nella vittoria, ma guai a distrarsi.
Rosberg intanto festeggia doppiamente, visto che il successo sul Red Bull-Ring gli ha consentito anche di superare papà Keke per numero di GP vinti, sei contro cinque. «E’ stato bellissimo tornare qui in Austria – ha detto Nico – come tifo mi sembrava quasi di essere in Germania. E’ stata una giornata fantastica, avevamo deciso di anticipare la sosta per essere aggressivi e attaccare la Williams, che qui è stata la seconda forza, e la strategia ha pagato, anche se ho poi dovuto stare molto attento alla temperatura dei freni. A Silverstone vado pieno di ottimismo…». Hamilton è avvertito. L’«invasore» tedesco è alle porte.
Rispondi