Flavia Pennetta, lo sa che è tutta “colpa” sua?
«In che senso?»
17 agosto 2009, lei diventa la prima top-10 italiana della storia e fa scattare la grande stagione del tennis italiano. Si sente la madrina anche di questa rinascita in Davis?
«Ma no, non fatemi parlare dei ragazzi. Il merito è tutto loro, io non c’entro».
Non vorrà negare che il tennis italiano sta vivendo un grande momento.
«Questo sì. E’ una vittoria importante che arriva in un momento molto bello. Sara Errani è n.11, io 13, Roberta Vinci n.16, Fabio Fognini n.13. Non so quante nazioni possono vantare record del genere. E poi ci sono i giovani come Quinzi che stanno spingendo».
Corrado Barazzutti, che è anche capitano di Fed Cup, ha detto che è felice per i ragazzi, perché le donne stavano scappando troppo avanti…
«Corrado è un gran capitano, che anche del suo in questi trionfi. Però non fatemi parlare sempre di rivalità fra uomini e donne».
Parliamo del suo possibile ritorno fra le top-10?
«Vuole la verità? La classifica non mi sconfinfera troppo. Io penso a migliorare il mio tennis e a giocare bene, il resto verrà».
Dopo Indian Wells sta facendo un pensierino a Roma e Parigi?
«Ma ci ho sempre fatto un pensierino. Fin da piccola. Sono tornei che vorrei vincere. Ora mi aspettano settimane intense: Stoccarda, Madrid, Roma e Parigi».
Chiusa la carriera, le andrebbe di dare una mano al tennis italiano anche in maniera diversa?
«Certo, mi farebbe piacere essere d’aiuto in futuro, a fine carriera mi renderò disponibile. Mi vedo bene in campo, a contatto con i giocatori».
Qual è il segreto della sua longevità sportiva?
«In questo momento la serenità. Vivo come in un altro mondo».
Merito anche della love-story con Fabio Fognini?
«Sa che di questo non parlo».
Perché? Non è certo un segreto.
«Perché ne parlo con la mia cerchia, quando ne ho voglia, a casa mia. Sono cose che devono rimanere private».
Ci può dire almeno cosa c’è dietro il boom di Fabio?
«Ha trovato le persone giuste, un clan che sa aiutarlo. Io sono sempre stata più “quadrata” nelle mie faccende, lui lo è diventato. E’ cresciuto, e a Napoli si è visto. Dopo il doppio voleva riscattarsi, anche per il pubblico. E ci è riuscito perché è un campione».
Magari voleva fare colpo su di lei…
«Ma per piacere, io non c’entro niente. Sono venuta per vedere il match, non ho fatto nulla».
Fabio quando vince disegna nell’aria le lettere “BN”: è qualcosa dedicato a lei?
«Dovete chiederlo a lui (pare invece si tratti di una imminente iniziativa commerciale, ndr)
Lei ha 32 anni: un pensiero alla maternità ha iniziato a farlo?
«Certto, è una cosa che voglio fare, mi piacerebbe tanto avere dei bambini. Ma ogni cosa a suo tempo. Non è ancora il momento giusto».
Non ha ancora trovato l’uomo giusto?
«Come?…».
Dicevamo, forse…
«Come?… Mi scusi, non sento, non ci sento proprio da questo orecchio, arrivederci… (risata)»
(da La Stampa)
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