Guerriera era, guerriera è tornata. Sara Errani per la seconda volta consecutiva è approdata al Masters Wta, oggi scenderà in campo per prima contro la n. 2 del mondo Vika Azarenka, la Brunilde del tennis. Sarita le rende 20 centimetri in altezza, ma negli ultimi due anni ha insegnato al mondo che non di soli muscoli vive una campionessa. Da 71 settimane campeggia fra le top-10, ha imparato a sopravvivere nella foresta delle più feroci e a superare i momenti difficili, quelli in cui ti sembra che tutto intorno si muova troppo in fretta. E’ successo agli Us Open. Sconfitta al 2° turno contro Flavia Pennetta, lacrime, smarrimento: «non sono più me stessa, non riesco a lottare». Non è durato molto.
«E’ stato un momento difficile – ammette – l’ho superato appoggiandomi alle persone che mi stanno vicine. Era un periodo di stanchezza fisica (dagli esami era risultata una piccola anemia, ndr) e di conseguenza anche mentale. Nel tennis non è facile essere sempre al 100 per cento. L’anno è lungo, le attese sempre alte. Mi avevano consigliato di rivolgermi ad uno psicologo, ho preferito di no. Della mia carriera non cambierei niente, se sono arrivata qui è anche merito degli errori che mi hanno fatto crescere».
Non ti chiedo quale è il tuo obiettivo al Masters, ma se saresti disposta a giocarlo al meglio dei cinque set? E gli Slam?
«Io sarei assolutamente disposta a giocare a 5 set. Anche noi ragazze siamo molto preparate fisicamente per poter giocare 3 su 5»
Il Masters si gioca sempre sul veloce: giusto così, vista la stagione in cui cade, o si potrebbe introdurre una rotazione delle superfici?
«Io penso che sarebbe più giusta una rotazione delle superfici per il Masters: dato che cambia la sede, anche la superficie dovrebbe cambiare»
Qual è la parte di Istanbul che ti piace di più?
«Purtroppo l’anno scorso non ho avuto tempo di visitare un po’ la città e anche quest’anno credo sarà dura riuscirci. poi l’hotel e il palazzetto sono abbastanza vicini quindi anche nel tragitto riesco a vedere quasi nulla…».
L’anno prossimo il Masters trasloca a Singapore: il tennis orientale secondo te è destinato a diventare dominante? Ci sono delle giovani di quelle zone che possono diventare forti?
«Si ci sono sempre più tornei in oriente e penso ci saranno anche giovani che possono diventare forti perché è un movimento che sta crescendo e hanno ampie possibilità anche dal punto di vista economico».
Litigio e pace fatta (subito) con Roberta: cosa avete imparato da quella esperienza?
«Per fare pace bisogna litigare e noi non abbiamo mai litigato quindi non c’era bisogno di fare pace… Sono molto fortunata ad avere un’amica come Robi perché facendo la stessa vita sa sempre come aiutarmi, è molto importante per me e in doppio ci divertiamo molto»
Se vincete il Masters di doppio che regalo vi fate? Hai/avete scelto dove andare in vacanza?
«Vincere il Master di doppio sappiamo che sarà molto dura perché ci sono coppie molto forti. Comunque non abbiamo ancora programmato niente… né per i regali né per la vacanza. Ci penseremo!».
Nelle giornate meno felici qual è il pensiero che ti risolleva?
«Penso al fatto che sono molto fortunata ad avere persone speciali che mi stanno vicine e che ho l’opportunità di vivere una vita meravigliosa».
Quando ti dicono che con il tuo fisico non puoi batterti ad armi pari con le più forti del mondo, sei d’accordo o sotto sotto ti viene il nervoso?
«Io non ascolto quello che voi dite perche’ se vi ascoltassi non potrei giocare a tennis! Penso solo ad allenarmi e a cercare di migliorarmi giorno dopo giorno..e ad ascoltare il mio team che sa come aiutarmi».
Fabio Fognini ti ha mai chiesto un consiglio? E se no, tu ne avresti uno da dargli?
«Io e Fabio ci conosciamo da quando avevamo 12 anni e viaggiavamo nei tornei under. E’ un bravissimo ragazzo e ha fatto tanti progressi, ha un talento incredibile. Se dovessi dargli un consiglio gli direi di ascoltare solo le persone vicine a lui e che vogliono il suo bene».
Il consiglio più importante che hai ricevuto nella tua vita?
«Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso».
Parliamo di Fed Cup. A Cagliari l’Italia parte favorita: che cosa temi più di quella sfida? Le avversarie, la stanchezza di fine stagione, il pericolo di sentirsi già vincitrici.
«Le partite di Fed Cup sono sempre diverse e particolari dalle partite normali. C’è una tensione diversa e questo fa sì che il ranking non conti più niente. Il fatto di giocare in casa col pubblico però può darci una grande mano come è stato a Rimini e a Palermo Speriamo venga tanta gente a fare il tifo e a divertirsi a guardarci».
Ma un match così importante non sarebbe stato meglio giocarlo a Roma o a Milano?
«Io penso solo a giocare. Queste sono decisioni che non spettano a me. A me fa piacere che si giochi in Italia perché avremo il pubblico per noi».
Pensa alla squadra fra cinque anni: oltre a te chi ci sarà?
«Spero Corrado! Cinque anni nel tennis sono tantissimi, le cose possono cambiare in niente. Comunque siamo in tante già ora e magari ci sarà qualche ragazza che oggi non è ancora esplosa».
Si parla spesso di doping nello sport: secondo te i controlli che ci sono ora nel tennis sono sufficienti o ne servirebbero di più? E’ di due giorni fa la notizia che Murray ha fatto aspettare il principe Williams proprio perché doveva sottoporsi ad un test a sorpresa.
«Noi per tutto l’anno dobbiamo dire dove ci troviamo per almeno un’ora al giorno per essere reperibili per i controlli. E in più ora ci sarà il passaporto biologico che penso sia fondamentale per poter combattere il doping».
La tua opinione su Federer: meglio lasciare al top, per non rischiare brutte figure, o continuare fregandosene delle critiche?
«Io penso che con tutto quello che ha fatto e dato al tennis negli ultimi 15 anni si sia abbondantemente guadagnato il diritto di fare quello che vuole. Se si diverte e ha ancora voglia non vedo perché debba smettere».
Camila Giorgi è stata a “Quelli che il calcio..”. Per parlare di te e del tennis quale trasmissione sceglieresti?
«Ce ne sono tante interessanti! Ma purtroppo non è facile incastrare tutti gli impegni dato che siamo sempre in giro. Magari durante l’inverno ci sarà un po di tempo anche per quello».
Aggiornamento fidanzati: sempre troppo occupata per pensarci? Ci puoi dire almeno se, potendo scegliere, lo vorresti atleta oppure no, più giovane o più maturo di te, italiano o straniero?
«Al momento solo tennis… ma sicuramente in futuro ci sarà tempo anche per un fidanzato. Non ho caratteristiche precise, il bello di queste cose è che magari hai dei canoni e poi ti innamori di qualcuno che è totalmente l’opposto».
Infine: hai battuto il record di palleggi con il pallone da calcio o non hai più tempo per provarci?
«L’anno prossimo bisogna batterlo!».
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