Salvate il soldatino Marquez

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Signori della corte, commissari che dovete giudicare la condotta di Marc Marquez nell’ultima gara Mondiale ad Aragon e decidere se squalificarlo o dargli un vigoroso bufetto sul casco, vi preghiamo: non siate troppo severi (da italiaracing)

Valentino Rossi ha invocato pene esemplari, ma buttandola sul ridere («Marc andrebbe squalificato per due anni… fino a quando corro io»), altri colleghi non hanno usato altrettanta ironia, schierandosi fra i colpevolisti.  E’ vero: il baby catalano in questa stagione è recidivo, qualche marachella l’ha combinata. Ma le rampogne degli anziani sembrano un po’ quelle delle comari della canzone di De André, Bocca di Rosa: si sa che la gente inizia a dare buoni consigli quando non può più dare cattivo esempio.

Marc a volte è troppo aggressivo, ma ad Aragon non ha certo agito volontariamente quando nel contatto con Pedrosa ha toccato un pulsante di troppo sulla moto del rivale. E’ alla sua stagione di esordio in MotoGp, un po’ di indulgenza se la merita. Se non altro perché se questa stagione è viva, trepidante, se ci sono stati duelli appassionati e gare da ricordare, il grosso del merito è suo. Del Messi del motociclismo, che a 11 anni, proprio come il suo collega pedatore, fu portato dai genitori a consulto dei medici perché cresceva troppo poco. Alla fine gli ormoni della crescita non li prese, come invece fece Lionel, ma per lunghi anni è rimasto un bambino gracile, quasi indifeso. Ha rischiato anche di dover interrompere precocemente una carriera destinata a grandi cose per colpa di una caduta in Moto2 che gli lasciò in eredità una vista sdoppiata, e lo costrinse ad una delicata operazione.

Ne ha scampate insomma più d’una, per arrivare dove è arrivato. Può darsi che un eccesso di irruenza, di aggressività, sia dovuta anche ad ansie antiche.

Quindi, signori della corte, siate indulgenti con lui: comprendetelo, se potete. E riflettete che i suoi sorpassi a volte un po’ sopra le righe, la sua feroce voglia di vincere, sono anche il marchio di fabbrica dei campioni veri, di quelli benedetti dagli dei della velocità. Le corse sono pericolose, e anche Marc il prodigio deve capirlo, ma è intelligente, e non tarderà a farlo. Da solo, senza bisogno di corti di giustizia.

Se dovete punirlo, fate con mano lieve, lasciategli il tempo di capire. Vedrete che saprà stupirvi, meravigliarvi anche in quello.

Comments

  1. Bisogna essere precisi (precisazione proveniente da uno che tifoso di Valentino non è mai stato anzi ,i tifosi di Valentino non li ha mai sopportati, gente da curva da stadio) : E’ vero che Valentino ha detto che bisognerebbe squalificarlo per due anni,ma l’ha detto in tono scherzoso, tant’è che ha terminato il pensiero dicendo “..così, fino a quando io smetterò di correre,non dovrò avercelo più sempre davanti!).
    Un saluto da un lettore fedele.

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