Immaginare l’impossibile non è poi così difficile. «Una finale Slam? Be’ sarebbe meglio di una semifinale. Sarebbe come continuare un sogno che ho iniziato da bambina». Flavia Pennetta a 31 anni oggi ci prova: se batterà Vika Azarenka il tennis italiano metterà per la prima volta nella storia i piedi in una finale degli Us Open.
Vika, 24 anni, la Brunilde bielorussa cresciuta negli States e fidanzata al rapper Redfoo, è la numero 2 del mondo. Una che quest’anno ha battuto due volte Serena Williams, a Doha e a Cincinnati, e che nella finale dell’anno scorso è riuscita quasi a metterla k.o. «E’ solidissima, con il rovescio fa quello che vuole, lo sente come un guanto – spiega Flavia, n.83 ma già sicura di tornare almeno n.31 – del resto se è la n.2 del mondo un motivo ci sarà, no?». Unico punto debole di Vika, fino a qualche tempo fa, i nervi che saltavano all’improvviso. «Ma adesso si è calmata, rispetto a quando ci siamo incontrate l’ultima volta a Dubai il suo vero cambiamento è stato mentale». Due i precedenti: a Stoccarda nel 2010 vinse l’Azarenka, a Dubai nel 2011 toccò a Flavia, in un match da infarto chiuso 7-6 al terzo. E sul cemento, proprio come qui a New York. «Che ridere quella volta – racconta Flavia, rilassata in una saletta di Flushing – avevo quasi vinto e mi feci rimontare, chiamai il mio coach in campo gli urlai che stavo giocando di m… Uno sketch che videro tutti in tv: un mio amico burlone l’ha ripreso e ci ha anche vinto un premio ad una festa in costume». L’amico si chiama Marco, uno dell’armata Twitter che cinquetta simpatia di massa per Flavia. «Un matto – spiega lei – fa l’autista a Brindisi e ieri invece del numero dell’autobus ha messo una scritta”Flavia Pennetta, fammi sognare ancora”». Storielle di ordinaria follia.
Pennetta e Azarenka stanno simpatiche – ma a chi non sta simpatica Flavia? («forse solo alla Rodionova», precisa lei) – in campo però sarà «una partita superdura, lunga, conteranno tanto servizio e risposta. La chiave? Giocare bene, semplice». Come semplice è stata la vigilia di Flavia: palestra, sonnellini, colazione e cena con allenatore fisioterapista, mentre mamma Conchita si perdeva nello shopping newyorkese e papà Oronzo si aggirava ansioso nell’hall dell’albergo («mi hanno abbandonato»). Cosa cambia, Flavia, se arriverà la finale? «Nella carriera ho già fatto tanto. Mi piacerebbe rivincere la Fed Cup, avere un 2014 tranquillo, potermi programmare nei tornei che amo». Magari una vacanza con il nuovo fidanzato, il top-model Andrea Preti? «Parliamo di tennis, che è meglio». La vita è altrove.
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