Nadal e Djokovic, la sfida è in rosso

Monte Carlo Masters Tennis Tournament

Nulla ci commuove più di un re spodestato, sosteneva Pascal, ma anche da sovrano deposto Rafa Nadal è riuscito a ritagliarsi un sorriso. «Complimenti a Djokovic – ha detto, microfono in pugno, dopo aver perso 6-2 7-6 la finale di Monte-Carlo contro il n.1 del mondo – per essere riuscito a vincere il mio torneo preferito». Un’impresa epocale, visto che erano otto anni che Rafa spadroneggiava nel Principato. «Grazie a te Rafa per avermene fatta vincere almeno una», ha risposto a tono il Joker, al 37esimo titolo in carriera, l’unico al mondo per ora capace di battere il Cannibale in tre big-match sulla terra rossa (Roma, Madrid e Monte-Carlo).

Alla nona finale consecutiva – solo Lendl al Masters era riuscito a tanto – insomma è arrivata la stecca di Rafa, in parte giustificata dai sette mesi passati dallo spagnolo lontano dai courts fra giugno e febbraio, in parte spiegata dalla forma che Nole ha trovato giorno dopo giorno in un torneo a cui aveva deciso di partecipare solo martedì, inquietato dalla caviglia infortunata in Davis. Nadal dopo il rientro è arrivato sempre in finale nei quattro tornei che ha giocato, ma a Monte-Carlo – dove contro Djokovic aveva vinto due finali, l’ultima lo scorso anno – al contrario del rivale è andato un po’ spegnendosi.

Ieri nel primo set ha addirittura rischiato il k.o., con il serbo che ha avuto più di un’occasione per il 6-0; nel secondo si è ripreso ed è stato due volte avanti di un break, trovandosi anche a servire per allungare la finale al terzo. Ma l’inattività, si sa, intacca i punti deboli, e così un Rafa molto falloso (35 errori gratuiti) specie con il rovescio, e molle al servizio, ha dovuto consegnare la sua Cittadella Rossa all’invasore serbo. Si tratterà ora di vedere se Rafa sarà capace di mettere gli stucchi giusti al suo tennis in tempo per Parigi, dove Nole tenterà di espugnare insieme l’ultimo Slam che gli manca e l’ultimo rifugio del Nino. In mezzo ci sono Barcellona, Madrid e Roma, di sicuro c’è che la rivalità fra Nadal e Djokovic, già arrivata al 34esimo capitolo (come quella fra Sampras e Agassi) al momento è la più decisiva, emozionante e saporita del tennis.

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