Sara Errani, sabato prossimo c’è la semifinale di Fed Cup a Palermo, poi Roma e Parigi: priorità?
«Non c’è priorità particolare. Per me è la stagione più bella, quella sulla terra. In Fed Cup sarà dura: Kvitova e Safarova sono brave mancine, fastidiose anche sulla terra. E in doppio le ceche sono forti».
Be’, in doppio però le più forti del mondo siete lei e Roberta Vinci, no?
«E’ vero, diciamo che se arriveremo al doppio di spareggio ce la giocheremo. Ma magari potremmo chiudere anche prima».
Con Schiavone e Pennetta di nuovo in squadra ci sarà competizione?
«No, con loro siamo solo più forti».
Quarti a Rimini, quasi a casa sua, semifinali nella Palermo di Roberta: emozione?
«Ce n’è sempre, ce n’era anche a Rimini. Ma siamo professioniste, ci siamo abituate».
Meglio una nuova finale a Parigi o una vittoria a Roma?
«Ma non si può scegliere! E poi io tengo a tutti i tornei. Però so che a ripetersi sarà quasi impossibile, quindi a Parigi andrò serena».
Sembra di sentir parlare Nadal…
«Ero ad Acapulco e ho visto la sua finale: che spettacolo, che giocatore. E Rafa è una gran persona anche fuori dal campo, umile e alla mano».
Rispetto ad un anno fa, cosa è cambiato per lei?
«Le avversarie mi guardano in maniera diversa. Ma soprattutto sono io che ho più fiducia in me stessa: prima certi risultati mi sembrano esagerati, ora so di potercela fare».
Le gioie e i dolori di questi 12 mesi, Parigi a parte?
«Le vittorie in doppio a New York e in Australia, quella in singolare a Palermo. Il dolore la medaglia mancata alle Olimpiadi: con le Williams, sull’erba, c’era poco da fare. Ma a Rio ci rifaremo».
Ieri sera lei e la Vinci avreste dovuto essere ospiti di Fabio Fazio, insieme a Mario Monti: non le fa impressione?
«Davvero. Roberta però era in campo per la finale a Katowice, ed è saltato tutto. Peccato, spero che si possa recuperare».
Una domanda da talk-show: da donna di successo, vorrebbe una donna presidente della Repubblica?
«Nomi non ne faccio, ma non importa che sia donna, importa che sia la persona giusta».
Il nuovo presidente del Coni Malagò vorrebbe un tetto sul centrale di Roma: lei cosa vuole per il tennis italiano?
«Che sempre più ragazzi si avvicinino al tennis. Come sta accadendo, grazie anche ai nostri successi».
Le nuove ragazze però stentano un po.
«Ma Burnett, Knapp stanno crescendo. Ci vuole tempo».
Lei aiuta i giovani anche fuori dallo sport, vero?
«Insieme con mio fratello Davide siamo impegnati a fianco di Careshare. Aiutiamo un villaggio in India».
Dopo l’intervista in cui criticava Balotelli («Non lo sopporto», era uscito su Vanity Fair) con Mario vi siete chiariti?
«Sì, anche attraverso la Nike, perché mi era dispiaciuto che fossero state pubblicate cose che io non avevo detto. Con voi giornalisti non è facile, ma ho imparato la lezione».
Un doppio misto con Mario quindi lo farebbe?
«Certo che lo giocherei».
Contro Roberta Vinci e chi?
«Conoscendo Roberta, sicuramente Paolo Maldini».
A proposito di uomini: fidanzati in vista?
«No, per ora c’è solo il tennis».
Lo dice con rammarico…
«Non è facile, con la vita che faccio, sono sempre in giro. Per ora va bene così. Non ho fretta».
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