Può un 14enne vincere l’Augusta Masters di golf? La risposta è no, ma se il 14enne si chiama Tianlang Guan e viene dalla Cina, la domanda forse è meglio porsela lo stesso. Guan è un adolescente sottile e resistente come un giunco, che tira 100 metri più corto del suo idolo Tiger Woods ma è convintissimo di potersela giocare con chiunque nel più tradizionale (e spocchioso) dei quattro “major”. Domani diventerà il più giovane della storia a calcare i green dell’Augusta National Golf, battendo di due anni il record fissato tre stagioni fa da Matteo Manassero. Del resto come baby-prodigio Guan è già stagionatissimo: il più giovane della storia fra i partecipanti dell’Asian Pacific Amateur (il torneo che lo ha qualificato per il Masters) e, prima che il 12enne Ye Wocheng lo superasse nella gara fra post-poppanti, anche il più giovane (3 anni e 177 giorni) a partecipare ad una tappa dell’European Tour.
Due giorni fa gli hanno chiesto se si sentiva intimidito nel trovarsi in gara con 93 dei più forti giocatori del mondo: «non direi così – ha risposto – anche se su di me ci sarà un po’ di pressione». Su twitter, però, si era già detto convinto di poterli battere tutti. Il suo è il volto enigmatico e solo apparentemente fanciullesco della Cina che si avvicina anche nel golf. Seicento campi, 3 milioni di praticanti – almeno a dar retta alle incerte statistiche – sicuramente molte storie come quelle di Guan che bussano alla porta di uno sport che dal 2016 sarà anche olimpico. Prepariamoci.
Guan, che i suoi amichetti chiamano Lang Lang, è nato a Guangzhou 18 mesi dopo che Tiger Woods aveva vinto il suo primo Masters, a 4 anni già s’incantava davanti alla tv guardando il fenomeno. Mamma ingegnere, papà medico, a sei anni è finito sotto le mani di coach Danny Webb, al Lion Lake Country Club di Qingyuan. «E’ il miglior ragazzino che ho mai visto giocare a golf, ovunque – sostiene il maieuta – e sarà il primo cinese a vincere un major». Per riuscirci Guan si allena a periodi sulla West Coast negli States, ha già imparato un buon inglese, adora Kobe Bryant, gli hamburger, il surf e San Diego. Da cucciolo ha studiato disegno, calligrafia e taekwondo, e appena arrivato in Georgia ha prenotato una settimana di allenamenti mica male. Un round con Tiger Woods lunedì, uno con Ben Crenshaw ieri. Qualche buca con Tom Watson oggi, un giro con Nick Faldo domani. «Ragazzi – ha detto Crenshaw, ex ragazzino prodigio di 61 anni che il Masters l’ha vinto due volte – io a 14 anni pensavo alle fidanzatine. Lui mangia, pensa e respira solo golf». Mentre si allenavano insieme alla 18esima buca pare che Guan abbia iniziato seguendo i consigli del vecchio, saggio Ben («sai, figliolo, i campi di Augusta sono molto scivolosi…»), fallendo malamente la buca. Poi ci ha provato a modo suo, ed è andata meglio. «E’ un tipo creativo, e ha talento», ha ammesso Cranshaw, dopo aver provato inutilmente ad imitare la soluzione del pargolo. «Un giorno vorrei vincere tutti e quattro i major nello stesso anno», ha sorriso il baby mentre Tiger se lo stringeva al petto come un erede davanti ai fotografi. Un’impresa che a Woods non è mai riuscita. Iniziate a chiedervi se Guan ce la può fare.
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