L’Italia in Davis cerca il passaggio a Nord Ovest

Milos Raonic

La grande occasione sta lì, immersa nel grande freddo, appena oltre il Passaggio a Nord-Ovest. Nanni Aquarone e il suo equipaggio della Best Explorer ci sono riusciti nell’autunno scorso, primi marinai italiani nella storia a compiere l’impresa sfidando venti da 40 nodi. Come loro, la ciurma di Corrado Barazzutti da stanotte navigherà verso la gloria in terre sconosciute.

Al Thunderbird Spors Center di Vancouver, dove l’Italia di Davis per la prima volta nella storia della Coppa gioca contro il Canada, in palio c’è l’approdo alle semifinali, un territorio da cui manchiamo da 15 anni (finale contro la Svezia a Milano, conquistata anche allora in nord America contro gli Usa). Si gioca su un sintetico veloce, ma non estremo, steso sopra il ghiaccio dove pattinano quelli dell’hockey. Il nemico più pericoloso sarà il servizio tuonante di Milos Raonic, anni 22, numero 16 del mondo e top-ten in fieri, uno capace di picchiare anche a 130 nodi, o se preferite 241 chilometri all’ora. Una tempesta si spera non perfetta.

Nonostante l’ostilità della trasferta – a Vancouver da quando sono entrati nel World Group i canadesi, che si affacciano pr la prima volta ia quarti, hanno fatto fuori sia la Francia sia la Spagna (priva però di Nadal e Ferrer) – eravamo partiti da leggeri favoriti, ma la defezione last minute di Simone Bolelli, rientrato in Italia dopo l’inutile tentativo di recupero dei giorni scorsi (infortunio al polso), ci complica un po’ la traversata nel doppio, prevedibilmente il punto chiave. Simone, che con Fabio Fognini forma una coppia di grande valore (vedi recente semifinale agli Australian Open), sarà sostituito dal 35enne specialista Daniele Bracciali, ma davanti ci ritroveremo il mestiere e il talento di Daniel Nestor, 40 anni, ex-n.1 del mondo in doppio, attuale numero 6, ottanta – dicasi: ottanta – tornei vinti in carriera. E’ un Canada fra l’altro con cromosomi molto est-europei: Nestor è nato a Belgrado e poi transistato alle Bahamas prima di buttare l’ancora in Canada; Raonic, figlio di due ingegneri nucleari montenegrini, è nato a Podgoriza e si è trasferito giovanissimo a Toronto, mentre Vasek Pospisil ha entrambi i genitori cechi. Ci sarebbe anche Frank Dancevic, di origini croate, che però si è infortunato alla vigilia costringendo capitan Laurendeau a chiamare il “naturalizzato” Jesse Levine all’ultimo momento: l’ex-americano potrebbe debuttare domenica.

Al fianco di Nestor in doppio probabilmente giocherà Raonic, che in singolare sembra – sulla carta – fuori dalla portata di Seppi e Fognini. L’Italia punta agli altri due punti in singolare – su Pospisil ed eventualmente su Levine somenica se Laurendeau deciderà di schierarlo – sperando poi di fare comunque il colpaccio in doppio, o di sorprendere baby-face Raonic con le doti universali di Seppi, n.18 Atp che sa battersi su tutti i terrreni; o con un arrembaggio del pirata Fognini, l’eroe del match di Torino contro la Croazia, fresco della sua miglior classifica in carriera (n.31). «La superficie veloce avvantaggia i nostri avversari – ammette capitan Barazzutti, da poco diventato nonno – ma i ragazzi in Florida sul cemento hanno fatto bene e sono sicuro che sapranno adattarsi». I bravi marinai, in fondo, sono quelli che sanno navigare anche controvento.

Si inizia stasera alle 22 con Pospisil-Seppi, a seguire Raonic-Fognini, diretta tv su SuperTennis.

 

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