Chiamatela pure operazione Desert Storm, o se preferite il Ritorno dei Fantastici 4. Il succo è che da oggi nell’assolato paradiso californiano di Indian Wells inizia il torneo maschile (quello femminile è partito la scorsa notte) e per la prima volta dallo scorso giugno si ritrovano nello stesso tabellone Novak Djokovic, Roger Federer, Andy Murray e Rafael Nadal.
Nel frattempo Nadal, che a febbraio è rientrato in Sud America dopo sette mesi di stop per il malanno al ginocchio, è sceso al numero 5 del ranking mondiale, ma i due game che ha concesso all amico e supplente David Ferrer la settimana scorsa nella finale Acapulco lasciano capire chi sia il vero titolare della posizione. Nadal, dopo aver lungamente mugugnato sullo stato dell’articolazione fra Vina del Mar (finale) e San Paolo (vittoria ), nella ricca esibizione del Madison Square Garden ha cambiato tono, sostendendo che la sdrucita cartillagine non gli duole più e che, infortuni permettendo, punta a tornare in cima alle classifiche.
Per il momento dovremo però abituarci a vederlo opposto ai suoi tres amigos ben prima della finale. Sul cemento dei Pozzi Indiani Rafa secondo la logica del tabellone dovrebbe trovarsi di fronte Federer già nei quarti, mentre Djokovic e Murray allignano nella parte alta. Il serbo è imbattuto nel 2013, 13 vittorie a 0. E’ saldamente in testa al ranking e un pensierino a chiudere il Grande Slam che gli è sfuggito nel 2011 lo sta facendo. Murray, l’amico fragile del gruppo, non ha più giocato proprio dalla finale persa contro Novak agli Australian Open, ma in California ha una chance di scippare il secondo posto a Federer.
Il Genio, dal canto, suo ha già annunciato da tempo che al termine del primo Master 1000 della stagione si prenderà un paio di mesi di vacanza con mogli e gemelline. I campioni invecchiano, insomma, gli obiettivi mutano. Nadal a quasi 28 anni cerca l’ennesima ripartenza, Murray la conferma di essere il vero rivale di Djokovic, Federer un lampo nel tramonto, Djokovic lo strike contro i birilli della storia. Il torrido cemento di Indian Wells dovrà anche iniziare a spiegarci se a contare, nel tennis, sono sempre e soltanto loro.
Rispondi