Da Massimo Costa, direttore di Italiaracing.net, la storia del pilota polacco che nonostante il terribile incidente potrebbe presto riprendere il volante in mano nel DTM tedesco.
Nel vedere la caparbietà con cui Robert Kubica sta tentando di ritornare il Robert Kubica che tutti conosciamo, non possono non venirci in mente altri due grandi piloti il cui destino è stato severo: Alessandro Nannini e Alessandro Zanardi. Entrambi duramente segnati nel corpo, ma spinti dalla grande passione per il motorsport, tanto da tornare al volante di vetture da corsa. Nannini, che perse praticamente l’avambraccio destro in un incidente in elicottero, mentre la sua carriera nel mondiale F.1 era sempre più perfetta, ricominciò a prendere per le corna il volante grazie a un prodigio medico. Prima guidando un’Alfa 155 Superturismo, poi la più complicata e potente vettura gemella, ma progettata per il DTM. E Nannini si face valere.
Zanardi è stato devastato dalla perdita delle due gambe in un incidente in una gara Indycar, categoria che lo aveva eletto senza discussioni Re. Ebben, Zanardi ha stupito il mondo risedendosi all’interno di un abitacolo, quello della BMW impiegata nel WTCC. Due storie diverse, ma molto simili. Come lo sta diventando quella di Kubica. Certo, il polacco, grazie al cielo, non si è visto portare via nulla dal proprio corpo (e detta così fa anche un certo effetto), in quel drammatico urto contro un rail due anni fa in un rally minore, ma le ferite sono stati devastanti per braccio e mano destra. La forza che riesce ad esercitare, non è ancora quella che lui vorrebbe, ma va sempre più migliorando. E Kubica, dopo alcune apparizioni nel mondo dei rally, è ritornato su un circuito.
Allenatosi un pomeriggio con la Megane della Oregon sul circuito non omologato per le competizioni di San Martino del Lago, è salito sulla Mercedes C-Coupé a Valencia. Come Nannini, come Zanardi, la vita, la carriera, riprende con le vetture Turismo. Nel caso specifico, col DTM. Kubica non ha ancora deciso nulla in merito, non sappiamo se nei suoi pensieri vi sia la intenzione di legarsi alla Mercedes per il 2013 vedendo poi un sentiero in grado di riportarlo in F.1 col marchio tedesco. Quella F.1 nella quale era divenuto tra i protagonisti assoluti, tanto che nel 2012 avrebbe dovuto correre con la Ferrari al posto di Felipe Massa.
Destino baro e incredibile, quello che ha colpito Kubica, amante del motorsport a tutti i livelli, una passione che lo ha portato in diverse occasioni su sconosciute stradine di anonimi rally. Il suo test con la Mercedes è stato di qualità, non si poteva pensare il contrario. Kubica si è anche divertito e alla fine ha dichiarato che si è trovato perfettamente a proprio agio all’interno dell’abitacolo, non incontrando difficoltà dal punto di vista fisico. Ex uomo BMW, se Kubica deciderà di lanciarsi in questa nuova avventura difenderà il marchio Mercedes, altro costruttore tedesco. Fin dai tempi in cui lavorava per la Casa di Monaco, e ancora prima con Mucke nella F.3 europea, il buon estroso Robert non ha mai troppo amato e condiviso la metodologia di lavoro teutonica, spesso ingabbiata in vari reparti mentali.
Ma di sicuro, la possibilità di poter entrare a far parte del gruppo Mercedes è allettante. Il campionato DTM è eccezionale, il livello dei piloti molto elevato, e Paul Di Resta ha mostrato a tutti che si può benissimo fare il salto da una berlina Mercedes a una monoposto di F.1. E se lo ha fatto con ottimi risultati lo scozzese, che era debuttante, immaginiamo che se un giorno Kubica ritroverà la forma fisica che tutti ci auguriamo…
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