C’era una volta Federer-Nadal, il “clasico” del tennis, e tutti speriamo che torni ad esserlo anche in futuro. Ma il “clasico moderno” ormai è Djokovic-Murray, che oggi alle 9.30 (diretta su Eurosport) va in scena a Melbourne sotto forma della seconda finale di Slam consecutiva dopo quella vinta in settembre a New York dallo scozzese. I due si erano incontrati agli Australian Open anche lo scorso anno, una semifinale-massacro di quattro ore e mezzo da cui era uscito vincitore Nole. Il Murray che nel corso del 2012, anche grazie alla cura Lendl, si è tolto la scimmia del primo “major” vinto è però un agonista nuovo, e lo ha dimostrato anche nella semifinale strappata due giorni fa in 5 set al magnifico 31enne Federer. Andy e Novak sono nati ad una settimana di distanza, si conoscono praticamente dalla culla, anni fa lo scozzese aveva quasi convinto l’amico serbo a prendere il passaporto inglese per giocare insieme a lui in Coppa Davis. «Abbiamo iniziato a incontrarci a 11 anni nei tornei giovanili – spiega il Joker serbo, oggi favorito – Andy me lo ricordo pallidissimo e con un sacco di capelli arruffati. Eravamo amici prima di diventare rivali, e lo siamo rimasti. Tutti e due dell’87, come Vettel e Messi: mica male come annata per lo sport». La stessa classe di Maria Sharapova e di Jorge Lorenzo, tanto per gradire. Sono due figli della provincia europea, prodotti da infanzie minacciate. Murray viene da Dunblane, 8 mila anime sperdute fra Edimburgo e Glasgow, famose per la strage nella scuola cui assistette anche il bimbo Andy; Djokovic da Kapaonic, stazione sciistica sulle colline attorno a Belgrado che Novak abbandonò per sfuggire alla guerra. I loro match, incernierati sulla diagonale del rovescio, sono un cocktail di scacchi e di triathlon, una dose di crudeltà mentale miscelata a tre di sofferenza fisica. Nole punta al sesto Slam, e al terzo Australian Open consecutivo, impresa mai compiuta nell’Era Open, come del resto nessuno – è l’obiettivo di Murray – è mai riuscito a vincere il primo Slam della carriera e fare subito il bis. Comunque vada resteranno n.1 e n.3 del mondo. E amici pronti a scannarsi nel futuro a medio termine dello Slam.
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